La Libroteca
Ipparco - Platone
Ipparco - Platone
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Tra i dialoghi di Platone l'Ipparco occupa senza dubbio un posto marginale. La critica filologica dell'Ottocento, sorprendentemente concorde, lo ha considerato con assoluta determinazione opera non autentica, modesta compilazione di un falsario non particolarmente abile. A un'analisi più attenta il dialogo però rivela taluni aspetti, contenutistici e formali, di notevole interesse che consentono di rivendicarne l'autenticità.
Il tema discusso da Socrate con un giovane amico anonimo è quello dell'avidità di guadagno: attraverso una serie di definizioni e di confutazioni, che tendono in una progressione densa e serrata a stabilire che cosa sia il guadagno in quanto tale, si perviene, malgrado la riluttanza e l'irritazione dell'amico, alla conclusione che esso è in qualche modo un sinonimo di Bene e quindi che gli avidi di guadagno sono in realtà avidi di Bene e, poiché tutti gli uomini sono avidi di Bene, tutti gli uomini sono avidi di guadagno. Il dialogo deve il suo titolo ad uno strano, e per Platone anche inusuale, intermezzo, un lungo discorso di Socrate in cui si celebra Ipparco, figlio del tiranno Pisistrato, ucciso nel 514 a.C. durante la processione che concludeva le Grandi Panatenee.
Quest'edizione è presentata da Domenico Massaro, studioso di Platone e della tradizione platonica, cui ha dedicato numerosi contributi e articoli. Nell'introduzione ripercorre la complessa storia dell'atetesi del dialogo e prospetta possibilità di lettura capaci di restituire all'Ipparco quella dignità filosofica che per tanto tempo gli è stata negata. Curatrice dell'opera è Laura Tusa Massaro, studiosa di letteratura greca e di linguistica, che ha recentemente pubblicato il volume Sintassi del greco antico e tradizione grammaticale, Palermo 1993. La sua traduzione, pur mantenendo ben fermo il criterio dell'assoluta fedeltà al testo, gli restituisce nello stesso tempo quella vivacità e immediatezza che lo caratterizzano. Le note al testo rispondono alla duplice esigenza di chiarire quanto può risultare poco comprensibile ad un lettore non specialista e di sostenere con riflessioni filologiche più tecniche e rigorose la probabile autenticità dell'opera. Le parole chiave e la bibliografia completano il volume. Il testo greco a fronte è quello dell'ormai classica edizione di J. Burnet, Platonis opera, «Scriptorum Classicorum Biblioteca Oxoniensis».
Usato: C
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